Ecco tutte le divisioni del governo per il Natale. Dal lockdown alle messe come cambierà il nostro natale
Il Governo starebbe già studiando un piano per il prossimo Natale.
Si stanno prendendo decisioni importanti: dal coprifuoco agli spostamenti tra regioni, dall’apertura dei negozi all’ingresso contingentato in chiesa per la messa natalizia, tutte le ipotesi al vaglio per salvare il Natale ed anche l’economia italiana.
Senza ombra di dubbio sarà un Natale diverso da quelli che siamo abituati. Sarà più sobrio e con meno contatti possibili, per evitare la famosa fase 3.
Da giorni politici, studiosi e virologi discutono su come l’Italia trascorrà le festività natalizie, che sono sempre più vicine. Secondo indiscrezioni il governo sarebbe già al lavoro per un nuovo decreto con tutte le misure da osservare fino a Capodanno per tenere la curva del contagio sotto controllo ed evitare una terza ondata della pandemia. Fanpage.it ci illustra delle decisioni che potrebbero essere esserci:
Ipotesi coprifuoco e cenone
Una delle misure restrittive che potrebbe cadere è quella che impone adesso il coprifuoco dalle 22 alle 5 in tutta Italia, e che scadrà il prossimo 3 dicembre. Se il famoso Rt, cioè l’indice di trasmissibilità del contagio, che verrà diffuso venerdì 4 dicembre si sarà stabilizzato intorno a 1 o addirittura sotto l’1, che è la soglia di guardia, il coprifuoco potrebbe decadere e di conseguenza bar e ristoranti potrebbero riaprire. Se i casi non dovessero diminuire è probabile che il coprifuoco resti, magari posticipandolo alle 23 o alle 24, permettendo però di festeggiare il Natale solo con i parenti più stretti e con la raccomandazione di non riunirsi per il cenone in più di 6 persone, usando mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza. L’obiettivo sarebbe comunque quello di avere tutte le regioni in zona gialla, il che darebbe spazio alla possibilità di spostarsi tra Regioni e di poter quindi raggiungere ad esempio la famiglia di origine se si trova lontana. Ma il percorso è tutto in salita, soprattutto per Campania e Lombardia.
Negozi e messe
Altro capitolo delicato è l’apertura dei negozi. Se le regioni oggi in zona rossa, e quindi Campania, Toscana, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Toscana, passassero almeno in quella arancione, sarebbe risolto il problema della chiusura ed anche i centri commerciali, con ingressi contingentati, potrebbero riaprire per rilanciare l’economia. Non sembrano destinati a riaprire i tradizionali mercatini di Natale, il cui stop è arrivato già il 3 novembre con l’ultimo Dpcm. Nuove regole potrebbero arrivare anche per le messe, le cui celebrazioni potrebbero diventare a numero chiuso per impedire assembramenti nelle chiese.
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