Francesca Neri: chi è, cosa fa oggi, malattia, marito

Molto conosciuta, soprattutto per il suo matrimonio con Claudio Amendola. Ma cosa sappiamo di Francesca Neri? Cosa fa oggi? Che malattia ha? Come sta oggi? Cerchiamo di conoscerla meglio insieme
Chi è Francesca Neri
Classe 1964, 58 anni di età, Francesca Neri è originaria di Trento. Non solo un’attrice, ma anche una produttrice cinematografica italiana. Nel corso della sua carriera si è stata ritrovata a ricoprire ruoli importanti in diversi film. Dopo tempo, nonostante il successo ottenuto, si è ritrovata costretta a ritirarsi dal mondo dello spettacolo a causa di una malattia piombata sulla sua vita.
Vita privata
Per quanto riguarda la vita privata, dal 1998 è insieme a Claudio Amendola. Lo stesso attore, parlando della loro relazione durante un’intervista, ha dichiarato: “sto con Francesca da oltre 20 anni, l’amore migliora. Si depura da tante scorie, come la gelosia. Adesso se qualcuno corteggia Francesca (a distanza) mi fa piacere, perché vuol dire che sono fortunato io. Impari a rispettarti, ad accettare anche quelli che pensavi fossero difetti, ma che sono invece particolarità del carattere e ti innamori anche di quello.
La nostra è una grande storia d’amore, sono un bravo marito, perché è facile esserlo con una donna così accanto”.
La coppia ha un figlio, nato nel 1999, Rocco Amendola.
Malattia di Francesca Neri
Nel 2015, Francesca Neri è stata colpita da una malattia che secondo alcuni esperti è grave. Si tratta dalla cistite interstiziale, condizione infiammatoria cronica della vescica. Questa malattia provoca anche disturbi psicologici, come ansia e depressione. Difatti l’attrice, come ha rivelato, ha pensato al suicidio.
Francesca Neri ha raccontato ciò che ha vissuto e ancora oggi sta affrontando.
“Non ne sono ancora fuori, non si guarisce: impari a gestirla e a non provocarla, in modo che non sia invalidante. Ho accarezzato l’idea del suicidio, senza Claudio non ce la farei. Io non credo ai social, ma i primi due anni sono stata in una chat di donne che soffrono di questa patologia. Un po’ come gli alcolisti anonimi…”.