Renato Raffaele Martino, figura prominente della Chiesa cattolica e Presidente emerito di due Pontifici Consigli di grande rilievo: il Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace e quello per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, è scomparso il 28 ottobre a Roma dopo una lunga malattia. Nato a Salerno il 23 novembre 1932, il cardinale Martino ha dedicato la sua vita al servizio della Chiesa, divenendo un appassionato promotore dei diritti dei migranti e dei più vulnerabili e un profondo conoscitore delle questioni sociali e della dottrina della pace.
Martino venne ordinato sacerdote il 20 giugno 1957 e, dopo essersi specializzato in Diritto Canonico, iniziò il suo servizio diplomatico per la Santa Sede nel 1962. Nel corso degli anni, ha rappresentato il Vaticano in diverse Nunziature, tra cui quelle di Nicaragua, Filippine, Libano, Canada e Brasile. Questa esperienza lo ha aiutato a maturare una visione articolata e globale delle questioni sociali e internazionali, che ha guidato poi nelle sue numerose missioni e iniziative.
Nel 1986, Martino venne nominato Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York, diventando il terzo ecclesiastico a ricoprire questo prestigioso incarico. In tale ruolo, ha partecipato a importanti conferenze internazionali, affrontando temi cruciali come il disarmo, la povertà e la difesa della dignità umana. La sua voce presso l’ONU ha permesso di affermare con forza le posizioni della Chiesa su numerose questioni etiche e sociali, contribuendo attivamente al dialogo globale.
Nel corso della sua carriera, il cardinale Martino è stato un instancabile promotore dei diritti umani e della pace, due temi cardine della sua visione pastorale. Come Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha sostenuto la stesura di numerosi documenti pontifici mirati a promuovere la giustizia sociale e a consolidare l’impegno della Chiesa a favore della dignità e del benessere di ogni persona. La sua eredità continua a ispirare coloro che lavorano per una società più giusta e solidale.
