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Coronavirus Roma, i “furbetti” dei buoni spesa: richieste fatte due volte o da chi non ne ha diritto

Vigili al lavoro per i controlli. La sindaca: “Mettetevi una mano sulla coscienza e lasciate che arrivino in mano a chi ne ha davvero bisogno”

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I furbetti dei buoni spesa nel mirino dei controlli. Non ci sono solo accertamenti sulle auto in giro sulle strade per monitorare il rispetto delle norme anti contagio: su disposizione del Campidoglio sono scattati anche per le richieste di buoni spesa, a disposizione di chi ha perso il lavoro per l’emergenza del coronavirus e  delle famiglie in difficoltà. Gli agenti della Municipale hanno scoperto dunque che alcuni romani hanno fatto richiesta in più municipi – per attingere da più casse e ottenere più ticket – e che, in alcuni casi, le richieste non erano legittime.

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I buoni sono infatti previsti anche per coloro che hanno perso il lavoro. Eppure “i vigili sono andati a consegnare i buoni e non hanno trovato l’interessato a casa – denuncia la sindaca Raggi su Facebook – perché il richiedente era a lavoro. Molto strano dato che abbiamo dato la priorità a chi il lavoro l’ha perso”. La prima cittadina poi aggiunge:” “Abbiamo scoperto che qualcuno ha presentato domanda in diversi municipi sperando che non ce ne saremmo accorti”. Invece è stato sufficiente incrociare i dati. E per i furbetti scatterà una denuncia: “Facciamo controlli molto scrupolosi sulle dichiarazioni che ci arrivano” garantisce la sindaca Raggi.

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Così come disposto dall’amministrazione infatti, le richieste prima di essere accettate vengono valutate dagli uffici municipali, dai responsabili dell’anagrafe, dal dipartimento Politiche sociali e infine dagli agenti della Polizia locale. Questi ultimi incaricati della consegna e dunque, dell’ultima verifica sull’effettiva necessità rispetto alla richiesta: “Mettetevi una mano sulla coscienza e lasciate che arrivino in mano a chi ne ha davvero bisogno” conclude la prima cittadina.

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