
DECESSI COVID: LA SCOPERTA CHOC
Ma cosa c’è scritto su questo documento?
Gli avvocati di Palazzo Chigi e del ministero della Salute si sono fatti sfuggire un’ammissione dalla portata esplosiva: in Italia, scrivono, i dati registrano tra le vittime “tutti coloro i quali avevano il virus al momento del decesso” e non, come avviene “negli altri Paesi”, solo “coloro i quali sono deceduti a causa del virus stesso”.
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Quindi in sostanza, all’interno dei dati, c’era un pò di tutto e non soltanto i morti per colpa del covid.
Ma più nel dettaglio, possiamo leggere, a pagina 22, che l’Avvocatura cerca di sostenere che se anche l’esecutivo avesse aggiornato il piano pandemico, il numero dei decessi non sarebbe comunque diminuito. E a sostegno della tesi mostra alcuni dati di confronto con gli altri paesi, secondo cui “il rapporto tra casi confermati e vittime in Italia non si discosta da quello esistente nel resto del mondo”.
Insomma: mal comune, mezzo gaudio. Il bello però arriva qualche riga dopo:
“Gli stessi dati riferiti all’Italia – si legge – devono essere valutati con le dovute precauzioni” in quanto quei numeri “classificano tra deceduti tutti coloro i quali avevano il virus al momento del decesso e non – come avvenuto da altri Paesi (…) – soltanto coloro i quali sono deceduti a causa del virus stesso”.
Parole che lasciano nessun dubbio. O l’ISS ha mentito oppure l’Avvocatura ha fatto un enorme sbaglio.