Stipendi medi in Italia nel 2020: ecco chi guadagna di più- Post covid

Gli stipendi sono fermi, i lavoratori italiani hanno un potere d’acquisto sempre più basso. E nel 2020 le retribuzioni medie caleranno per effetto dell’emergenza COVID-19 e del lockdown. L’analisi completa.
Quali sono gli stipendi medi in Italia, in quali settori e dove si guadagna di più? Dà una risposta esaustiva a queste domande il JP Salary Outlook, l’analisi condotta dal portale JobPricing in collaborazione con Infojobs che fotografa il mercato delle retribuzioni nel nostro Paese. Sicuramente il settore che guadagna di più è quello finanziario: trading, cryptovalute, borsa.. anche chi fa investimenti online percepisce molti soldi
L’ultima edizione dello studio ci rivela che nel 2019 la retribuzione media lorda in Italia è scesa rispetto all’anno precedente: 29.235 euro contro i 29.601 euro del 2018. E per il 2020 aspettiamoci un calo drastico delle retribuzioni medie a causa del lockdown e della crisi del coronavirus che si è abbattuta su tutto il mercato.
Stipendi medi Italia: i settori più redditizi
Stando ai dati, in Italia un lavoratore dipendente nel 2019 ha percepito una RAL (retribuzione annuale lorda) media di29.352 euro.
Ma quando si parla di stipendi medi è doveroso fare le opportune differenze tra settori, inquadramento e collocazione geografica.
Quanto ai settori più redditizi, in Italia quelli che pagano meglio sono Banche e servizi finanziari (RAL: 43.277 €), Farmaceutica e Biotecnologie (39.294 €), Ingegneria (38.222 €) e Oil & Gas (38.093€).https://02cd1d043e58008e900798da3b3fee7c.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-37/html/container.html
Il settore agricolo risulta invece il meno redditizio: chi lavora nel primario ha una RAL media di 23.795 euro. Ecco come è formata la classifica:
- Servizi finanziari: 41.864 euro
- Utilities: 32.162 euro
- Industria di processo: 31.109 euro
- Industria manifatturiera: 30.290 euro
- Commercio: 28.555 euro
- Servizi: 27.983 euro
- Edilizia: 26.494 euro
- Agricoltura: 23.795 euro
Chi guadagna di più
Il report evidenzia che la finanza paga meglio i dirigenti e i quadri, l’industria paga meglio gli impiegati, le utilities gli operai. Il commercio è il settore che paga peggio gli impiegati.
Ecco uno specchietto che illustra le retribuzioni in base alla qualifica professionale.
Stipendi medi | Totale | Dirigenti | Quadri | Impiegati | Operai |
---|---|---|---|---|---|
29.352€ | 101.223€ | 54.236€ | 30.737€ | 24.770€ |
Dati che in stipendio mensile netto (su 13 mensilità) si traducono mediamente in:
- 4.487€ – dirigente
- 2.636€ – quadro
- 1.681€ – impiegato
- 1.469€ – operaio
Su 14 mensilità di stipendio, il percepito medio netto di un operaio è di 1.364 euro, quello di un impiegato 1.561 euro, quello di un quadro 2.447 euro e quello di un dirigente 4.167 euro.
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Dall’analisi emerge anche che chi lavora in imprese di grandi dimensioni guadagna mediamente di più rispetto ai dipendenti delle piccole imprese. Si passa dai 25.876€ percepiti da dipendenti di aziende con meno di 10 dipendenti ai 36.608€ medi rilevati in aziende con oltre 1.000 dipendenti.
I dati confermano anche per il 2019 una disparità di genere nelle retribuzioni in Italia, aumentata di oltre 1 punto percentuale. Gli uomini guadagnano in media oltre 3.000 euro in più delle donne, e questo si deve soprattutto alla difficoltà per le donne di fare carriera e raggiungere i ruoli apicali in azienda: i dirigenti donna nel settore privato sono appena il 16% del totale.
Nelle differenze retributive incidono anche:
- l’età, al crescere dell’età aumenta la retribuzione (25-34 anni: RAL 25.818€; 45-54 anni: RAL 31.252€; 35-44 anni: RAL 28.967€)
- il livello di istruzione: la laurea paga di più, la differenza è del 44%. La RAL
media dei laureati è di 39.787€, mentre quella dei non laureati è di 27.662€. Chi ha anche un master di II livello può contare su una retribuzione pari a 47.000€.
Stipendi e potere d’acquisto degli italiani
Fatta eccezione per i dirigenti, nel primo semestre del 2019 il potere d’acquisto dei lavoratori italiani è calato rispetto al 2018. Questo perché a partire dal 2019 i prezzi sono aumentati più delle retribuzioni.
Ma a rendere soddisfacente la retribuzione di un lavoratore non è solo il denaro: i benefit e il welfare aziendale rappresentano infatti una componente sempre più importante nella vita lavorativa degli italiani.
Come prevedibile, sono i dirigenti i principali percettori di benefit come smartphone, carta di credito, auto aziendali, rimborso spese viaggio, buoni pasto e ristoranti convenzionati, coperture mediche, fondi pensione, acquisti agevolati, nido aziendale e borse di studio per i figli.