Si sono svolti nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, a San Giuliano Milanese, i funerali della piccola Diana Pifferi, la bambina di 16 mesi trovata senza vita dopo essere stata abbandonata per sei giorni dalla madre nella sua casa nel quartiere milanese di Ponte Lambro.
Ormai la sua triste vicenda è nota a tutti, il funerale è stato ricco di dolore.
Dalle mamme del quartiere è stato preparato uno striscione che recita: “Volerò sulle ali del mondo nel cielo infinito. Resterò per sempre bambina, piccola Diana”.
“Condividiamo lo sconcerto e l’orrore”, scrive l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, in un messaggio letto durante la cerimonia. “Non riusciamo a rimuovere un vago senso di colpa perché la nostra città dovrebbe essere diversa, abitare in città dovrebbe significare far parte di una comunità e ogni solitudine dovrebbe trovare rimedio nell’attenzione reciproca e nell’operosa solidarietà. Riconosciamo la nostra impotenza”.
Tanta rabbia e nessun perdono per la mamma di Diana, Alessia Pifferi, di 36 anni, ora reclusa nel carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Non bastano le parole concilianti del parroco: “Dio non vuole che Diana si perda, e neanche sua madre” perché “ciascuno di noi vale enormemente”. Un amico del quartiere prende parola in chiesa e chiede che ” la giustizia faccia il suo percorso senza sconti di pena” dalla parrocchia esplode uno scrosciante applauso, spontaneo, dei presenti. “Non ci sono parole – continua l’uomo – siamo tutti sconvolti e increduli. E c’è tanta rabbia: perché è successo?”.
Al termine della funzione, prima che la salma della bimba lasci la parrocchia in una nuvola di palloncini lasciati volare in cielo, la nonna di Diana, circondata dalla folla, grida un ultimo saluto disperato alla nipote: “Diana, noi non ti abbiamo mai abbandonato. È tua madre che è una pazza”.