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Malocchio: un libro di Gianfranco Angioni edito dalla Pav

Quando il gioco d'azzardo si fonde con la magia tutto può succedere!

Gioco d’azzardo, usura, rovina, amore, stregoneria, morte sono temi forti: Malocchio, è un romanzo in cui si intrecciano vicende di persone comuni e di persone dotate di poteri paranormali. In esso si parla di dipendenza dal gioco, di depressione e si ripropongono in qualche modo le vicende mitologiche di Giasone e Medea. Quanto descritto nel romanzo avviene tra la Lombardia e la Sardegna nell’estate del 2012.

Gianfanco, siamo curiosi, cosa puoi dirci in merito alla medicina dell’ogu : storia vera o inventata?

‘Sa mexina de s’ogu’, sarebbe ‘Sa mexina de s’ogu pigau’, è una specie di rito officiato da persone che conoscono come e cosa fare per togliere il malocchio a bambini e adulti quando qualche invidioso gli ha ‘scagliato’ il malocchio Infatti il significato letterale sarebbe ‘La medicina dell’occhio preso’, che vuol dire la medicina per il malocchio. Chi la fa, carpisce il segreto ad altri esperti, perché le formule vengono pronunciate a fior di labbra. Penso che, ai tempi odierni, stia cadendo in disuso, è una pratica che ha radici antiche e legate alla cultura popolare, che si sta perdendo, allo sciamanismo sardo, e non solo.

 

 

 

Gianfranco, tu parli del senso di impotenza per qualcosa che Giasone “non poteva controllare” Quante volte ti sei sentito come lui?

Mi sono sentito come Giasone, a volte, certo, quando la vita prende una strada diversa, quando altri ti impongono scelte o situazioni che non vorresti vivere, poi te ne fai una ragione, superi quei momenti e ricominci. E questa è resilienza, e io mi ci trovo bene a praticarla.

Medè ha sicuramente un ruolo fondamentale nel racconto, ma ciò che più stuzzica la curiosità del lettore è il suo abbigliamento: da tipica gitana o…?

Quasi! Mi sono soffermato molto a pensare come sarebbe potuto essere il suo abbigliamento, una donna d’altri tempi calata nella quotidianità…Come mai si sarebbe vestita? Sono molte le donne di oggi che imitano l’abbigliamento delle grandi dive del passato…diciamo che Medé descritta così era calzante col suo personaggio!

 

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