Dai social network games alle app: tutte le tecnologie di gaming popolari oggi

Fino a qualche tempo fa, quando si sentiva parlare di gaming la mente volava subito a console da collegare al televisore con controller annessi o al massimo ai vecchi dischetti per pc. Oggi l’approccio al videogame è diventato molto più semplice ed immediato ed esistono svariate piattaforme sulle quali è possibile provare un’esperienza di gioco virtuale. Non sono stati solo gli smartphone e i tablet a semplificare la diffusione di queste attrazioni. Ancora prima che proliferassero i dispositivi portatili moderni, infatti, avevano già preso piede i social network games, delle specie di minigiochi offerti da social come Facebook e affini. Si tratta perlopiù di giochi di carte, di simulazioni di bowling e quant’altro. Sono soprattutto le classifiche che mettono a confronto i punteggi totalizzati dai propri amici a rendere intrigante il tutto. Non ci si deve misurare necessariamente con il resto del mondo: la competizione può rimanere circoscritta alle proprie conoscenze.
Ancora più datati sono i browser game, da sempre ritenuti tra i più comodi da provare in quanto non richiedono nemmeno un processo di installazione, basandosi fondamentalmente su tecnologie lato client. I browser possono sfruttare pertanto alcuni specifici plugin per far partire il gioco, oppure avvalersi di componenti lato server, così da potersi collegare anche con altri giocatori. Si tratta di giochi quasi sempre gratuiti, che riescono a garantire introiti agli sviluppatori grazie alle pubblicità presenti sui siti che li ospitano, se non addirittura attraverso microtransazioni interne ai giochi stessi.
Alle volte gli eventuali login richiesti dai titoli più recenti si possono effettuare anche mediante il proprio account social. Uno dei browser game più diffusi degli ultimi anni è sicuramente il gioco sul calcio “Haxball”, una sorta di simulazione del classico subbuteo. Si tratta di passatempi la cui longevità rimane garantita anche oltre il decennio e nel caso dei titoli che lasciano un margine di competitività si possono sviluppare persino community internazionali pronte a competere in tornei ufficiali in giro per il mondo. Ormai l’agonismo è diventato una parte integrante del gaming, dunque non sorprende che anche i giochi più semplici dedichino ampio spazio a questo aspetto, che comunque favorisce la socializzazione tra gli utenti.
Parlando in generale di videogiochi in rete, non si possono non citare letrasposizioni digitali di quelle attività che una volta si potevano svolgere solo di persona. Si pensi soprattutto ai giochi da sala. Poker e roulette non si giocano più solo a Las Vegas, mentre le slot ispirate alla mitologia greca come la slot Gates of Olympus risultano forse più popolari in rete che dal vivo. Naturalmente, i consueti giochi per console continuano a rappresentare le più imponenti fette del mercato videoludico, ma anche loro hanno subito delle trasformazioni importanti negli anni.
Prima era obbligatorio possedere un gioco su supporto fisico, ossia una cartuccia, un cd o una piccola schedina, mentre oggi basta scaricare un titolo anche appena uscito da uno store. Le app per telefoninifunzionano altresì in questo modo. Non serve altro che cercare il nome di un gioco per procedere con il download, che spesso e volentieri è gratuito. Anche in questo caso sono comunque previste migliorie a pagamento ed è possibile sfidare altri giocatori online. Insomma, il gaming è praticamente ovunque.