La variante Omicron fa tremare l’Italia e il mondo intero.

La nuova variante Omicron sta facendo tremare il mondo intero. Arriva dal Sudafrica e sta provocando una vera e propria allerta diabolica.
Ha ben 32 mutazioni nella proteina Spike e quanto è grave lo capiremo solamente tra 7-10 giorni quando avremo i dati clinici delle persone che sono state ricoverate.
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I passi fondamentali da seguire
In primis è da capire se le persone infettate dalla mutazione di Sars Cov 2 denominata B.1.1.529 erano vaccinate. Poi sarà molto importante capire qual è il decorso della malattia e provare a decifrare se siamo di fronte a una potenziale catastrofe e se “la variante che si trasmette bene ed è insensibile al vaccino”.
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A parlare è Giovanni Di Perri, direttore della scuola di specializzazione in Malattie infettive dell’università di Torino e primario all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Lui stesso invoca alla prudenza finché non si hanno dati certi e continua: “diciamo che rispetto alle diverse segnalazioni di varianti e sub varianti del passato, con le informazioni che abbiamo a disposizione oggi, questa variante sembra avere un minimo di peso specifico in più”.
Come è nata la variante Omicron
Il genetista François Balloux (University College di Londra) ha ipotizzato che, la variante Omicron, si sia evoluta durante un’infezione cronica di una persona immunocompromessa, forse in un paziente affetto da Hiv/Aids non trattato. Secondo questa teoria, quindi, la variante “non dovrebbe essere stata selezionata in un vaccinato”.
Il Sudafrica al 14 novembre aveva registrato 245 casi di positività e oggi ne sono circa 1000. “Quello che colpisce è il tempo ristretto in cui si starebbe sostituendo alla Delta. Noi abbiamo qui la Delta e siamo ovviamente interessanti a tutti i dati”.