Il termine BDSM non è altro l’acronimo di Bondage e Disciplina, Dominazione e Sottomissione, Sadismo e Masochismo e racchiude una serie di tecniche e pratiche sessuali che hanno lo scopo di raggiungere un’intensa soddisfazione mentale. Diffuso in Usa verso la metà degli anni ’80 e conosciuto da molti soprattutto in seguito alla celebre trilogia di E.L. James ” 50 sfumature di grigio, il BDSM indica appunto una serie di pratiche erotiche che consistono nel provare dolore, assumere un ruolo e utilizzare strumenti sessuali per raggiungere il piacere. Un rapporto BDSM può essere basato su una relazione stabile oppure occasionale, ovviamente consenziente. Il consenso di entrambi le parti è la base del BSDM, infatti queste pratiche erotiche sono atti sessuali desiderati da tutti i coinvolti. Come nasce il BSDM? Scopriamolo subito.
Origini del BDSM
Il sadomaso e le varie tecniche BDSM hanno iniziato ad uscire fuori tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni novanta. Questa ” uscita allo scoperto ” è stata resa possibile grazie a numerose opere di cultura popolare che hanno reso in parte pubblico, questa tecnica sessuale che fino a quel momento era esclusivamente privata e vissuta solamente nei bordelli, case chiuse o nell’intimità della camera da letto. Se andiamo più indietro nel tempo, è possibile datare la diffusione del sadomaso già nella seconda metà del XIX secolo, infatti i cataloghi delle prostitute londinesi di fine ottocento, offrivano nei loro servizi: frustate, giochi con la cera, venerazione dei piedi e altre pratiche sadomaso.
Che tipo di persona pratica il BDSM
Secondo alcune statistiche, chi pratica BDSM è una persona estroversa, aperta a nuove esperienze e soprattutto meno nevrotica rispetto a chi non pratica. Una persona su dieci dichiara di aver provato questa pratica almeno una volta ed è interessata a farlo ancora.
Ruoli nel BDSM
Nel praticare BDSM, la prima cosa che ognuna delle persone è chiamata a fare è scegliere se essere la persona dominante o sottomessa. Ci sono anche persone che sono interessante ad entrambi i ruoli e in questo caso sono indicati con il termine switch. Il rapporto tra chi ha deciso di sottomettersi e chi domina è chiamato D/s. Ci sono anche persone che non hanno nessun interesse di realizzare dinamiche di Sottomissione o Dominazione e in questo caso vengono chiamati: Top se scelgono il ruolo attivo mentre Bottom se preferiscono subire. Ci sono poi i master e mistress ( in italiano padrone e padrona) e cioè coloro che intrattengono una relazione continuativa nel tempo in cui la parte D/s è preponderante. L’opposto si definisce invece Slave ( in italiano schiavo o schiava ).
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Abbigliamento e accessori del BDSM
All’interno della comunità BDSM, le persone tendono ad utilizzare abbigliamenti per definire proprio ruolo e accessori per implementare il piacere sessuale. Ad esempio chi interpreta il ruolo di sottomesso utilizza il collare e l’head harness, simboli appunto di sottomissione e umiliazione. Il primo è una specie di bavaglio realizzato con fibbie e cinghie da allacciare dietro la nuca per cingere il capo. Viene utilizzato come “museruola” o come punto di aggancio per altri bavagli. I dominatori invece indossano un tipo di abbigliamento caratterizzato da capi in pelle nera. In questo modo riescono ad esprimere potenza erotica e mascolinità. Invece gli accessori del BDSM più utilizzati sono: Frustini, polsini in pelle, collari da sottomesso, piume, manette, stringhe, corde per bondage e molto altro. Se sei curioso di consultare tutti gli accessori nonché l’ abbigliamento per praticare BDSM ti consigliamo di visitare lo Store di Sexomania.it, ne troverai tantissimi e potrai scoprire la funzione e lo scopo di ognuno.
Lo scopo del BDSM
Lo scopo del BDSM non è tanto raggiungere il benessere sessuale bensì un’intensa soddisfazione mentale. Chi pratica queste pratiche, infatti, si sente eccitato infliggendo doloro o sottomettendosi ai voleri del partner. Inoltre le coppie che sperimentano il BDSM riescono addirittura a migliorare la comunicazione di coppia nella vita di tutti i giorni, c’è una sorta di complicità maggiore nella vita quotidiana.