Metaverso e parchi divertimento? Realtà Aumentata e AI per migliorare l’esperienza

I parchi divertimento sono alle prese con la novità rappresentata dal metaverso. Una realtà parallela a quella percepita con i cinque sensi sarà il futuro per i parchi tematici? I parchi di divertimento offrono un’esperienza molto fisica, legata a sensazioni, come la velocità, emozioni, come la gioia o l’adrenalina generata da un roller coaster, colori e sapori. Nei parchi spesso si assiste anche a spettacoli e animazione.
Chi ha frequentato un parco divertimento, a tema o acquatico, sa bene che le esperienze vissute si ricordano per anni, forse per la vita. Il metaverso, attraverso le tecniche di realtà aumentata è già presente ad esempio nei parchi Disney, in particolare nelle nuove aree a tema Star Wars delle strutture di Orlando e Anheim.
Nei parchi giochi nessuna attività reale potrà essere necessariamente vissuta con lo smartphone in mano. I parchi di divertimento sono luoghi in cui, a fronte di un biglietto d’ingresso, vengono proposte esperienze su attrazioni e contesti del valore di centinaia di milioni di euro e che è molto difficile sostituire attraverso la realtà virtuale. Non bastano, almeno per ora, visori 3D e sensori per replicare un’esperienza fisica in un parco a tema.
Realtà Aumentata o Realtà Virtuale per creare il Metaverso?
Quelle VR e AR sono tecnologie che permettono di effettuare esperienze virtuali, replicando, con qualche carenza, la realtà attraverso dispositivi e tecnologie, alcune delle quali già governate dall’Intelligenza Artificiale. La Realtà Virtuale – quella evocata da Mark Zuckerberg nell’annunciare la trasformazione di Facebook in Meta, coinvolta anche in Instagram – introdotta dal Metaverso, è ancora vista come estraniante dalla realtà. Si parla di far evolvere in quella direzione non solo i giochi e le piattaforme e console, ma anche i tool utilizzati in ambienti di lavoro. La direzione dello Smart Working fa infatti pensare a scenari nei quali riunioni, email, condivisione di documenti e contenuti, possano essere condotti su una sorta di contenitore virtuale che emula la realtà consentendo di ricreare un ambiente di lavoro, anche se digitale.
E nei parchi divertimento sarà solo metaverso?
Sicuramente nei parchi divertimento la direzione sarà quella di implementare l’esperienza offerta d attrazioni, tematizzazione, luci, suoni e colori attraverso forme di realtà aumentata, senza perdere, se non temporaneamente, il contatto con l’esperienza fisica. Sono già presenti nel mondo parchi di divertimento virtuali, come il cinese Lionsgate Entertainment World, con lo slogan “Where Movies Come Alive”. Il parco riproduce virtualmente il contesto di alcuni film molto noti, da fruire con un visore 3D. Ci sono altre esperienze in giro per il mondo, molto spesso nei Mall, grandi centri commerciali. Certamente ciò che è già stato realizzato nei parchi divertimento e altri contesti mostra una tendenza, che si affermerà, ma che ha bisogno di crescere, sia come tecnologia – perché i visori non sono comodi da indossare per lungo tempo – che come modalità di fruizione.
Quale sarà il futuro dei parchi divertimento?
Nei parchi divertimento la direzione è ormai tracciata, ma la tecnologia è chiamata ad integrarsi con l’esperienza fisica, per diventare phygital rafforzando l’esperienza complessiva senza sovrapporsi integralmente, se non per qualche minuto. Vincerà la sfida chi saprà progettare attrazioni e spazi nei parchi a tema, dove le esperienze reali vengono moltiplicate attraverso quelle virtuali. Se sarà proprio un completo metaverso, lo scopriremo nei prossimi anni.