Milano, Jessica uccisa a 19 anni con 85 coltellate per aver rifiutato le avances.
Non basta l’ergastolo all’assassino per la mamma di Jessica Valentina Faoro. È una condanna che non è paragonabile alle 85 coltellate che quella notte di inizio febbraio di due anni fa le hanno portato via la figlia. Aveva appena 19 anni ed è stata uccisa brutalmente perché aveva rifiutato le avance da un uomo che aveva vent’anni più di lei. Oggi quell’uomo è stato di nuovo condannato al carcere a vita.
Si è concluso così il processo di secondo grado in cui Alessandro Garlaschi, il tranviere milanese ora 41enne, è accusato di aver brutalmente assassinato Jessica e di averne anche bruciato in parte il corpo. Omicidio avvenuto nell’appartamento di lui in via Brioschi, dove la ragazza era stata ospitata dando in cambio una mano in casa alla moglie dell’uomo. Il dibattimento, avvenuto a porte chiuse per via del rito abbreviato, è durato un paio d’ore.
Una discussione veloce, sia perché si fonda principalmente sugli atti sia per le regole imposte dall’emergenza Coronavirus, e in cui l’imputato, in videoconferenza dal carcere, ha voluto rendere dichiarazioni spontanee: «chiedo scusa per quel che ho fatto. – ha detto in aula rivolgendosi ai giudici – Se mi fate uscire e mi fate ritornare a una vita normale, lavorerò e risarcirò il danno».
fonte leggo.it