
ADDIO REDDITO DI CITTADINANZA: LA DECISIONE DI MARIO DRAGHI
Il reddito di cittadinanza ha fallito il suo scopo, questo è in poche parole il concetto cardine di ciò che sta succedendo in queste ore in Parlamento. Il sostegno, così tanto voluto dal Movimento 5 Stelle sta per naufragare.
Adesso cosa succede?
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Il M5S non ci sta, il presidente grillino della Camera, Roberto Fico dice la su: «questa misura può essere ampliata, migliorata, ma non depotenziata, perché il reddito di cittadinanza aiuta i più deboli», ma «le politiche attive devono essere supportate, migliorate, bisogna investire, anche grazie ai fondi del Pnrr; non ho tabù ideologici da questo punto di vista».
Quindi adesso la decisione del Ministro del Lavoro
La decisione finale è nelle mani del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che tra 20 giorni dovrà far coniugare la riforma del reddito di cittadinanza con quella degli ammortizzatori sociali.
Il nodo sa sciogliere è come riqualificare i migliaia di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro. In sostanza il reddito di cittadinanza ha fallito perché su 1,05 milioni di beneficiari (circa un terzo del totale) che dovevano sottoscrivere il Patto per il Lavoro, quello che impegna a rispondere alle offerte proposte dai centri per l’impiego, sono state prese in carico solo 330mila persone.
Quante persone hanno trovato lavoro grazie al Reddito di Cittadinanza
Conti alla mano, solamente 152.673 persone hanno trovato un lavoro grazie alla sottoscrizione del Patto per il Lavoro. Quindi 3milioni di beneficiari del Reddito, 1,05milioni di persone che doveva sottoscrivere il Patto per il lavoro, 330mila persone che sono riuscite ad iscriversi e 150mila posti di lavoro trovati. Per molti è un vero e proprio fallimento.