«Il coronavirus è una bufala, quelle morti sono false»: il Comune di Bergamo denuncia la complottista


Su vari social network, e anche in alcune trasmissioni in streaming sul web, aveva ribadito a più riprese di ritenere assolutamente false le voci sull’impennata di morti a Bergamo per il coronavirus. Una donna, che aveva definito il Sars-CoV-2 «una bufala voluta dal Governo per controllarci e tenerci in casa», è stata però denunciata dal Comune di Bergamo.
La donna che il Comune di Bergamo ha deciso di denunciare per diffamazione è nota sul web come Pam Morrigan, anche se il suo vero nome è Pamela C., ed è una sedicente dipendente di un’impresa di pompe funebri, nota da tempo sul web per le sue posizioni terrapiattiste e antivacciniste. Convinta sostenitrice della falsità di un’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, questa donna, in una trasmissione “anticonformista” (per usare un eufemismo) in streaming online, ha parlato della bufala delle bare della tragedia avvenuta al largo di Lampedusa nel 2013, ‘spacciata’ sui social come foto di Bergamo nelle settimane scorse. Una foto falsa, che nulla ha a che vedere con la tragedia della provincia di Bergamo, e che Pam Morrigan utilizza a sostegno delle proprie teorie. Eppure, una sola bufala non basta a negare quanto accaduto in una delle province più colpite di tutta Italia.
Ci sarebbero le tragiche e simboliche immagini dei camion dell’esercito che trasportano fuori da Bergamo le tante salme di persone decedute dopo essere state colpite dal Covid-19 a rendere l’idea della portata del dramma avvenuto in Lombardia, eppure per Pam Morrigan si tratta di un messaggio costruito ad hoc: «Non c’è mai stata una vera e propria emergenza e non ci sono stati tutti quei morti, semplicemente hanno imposto la chiusura al 47% delle imprese funebri di Bergamo e questo aveva portato alla necessità di trasportare le bare fuori regione, hanno dovuto chiamare i camion militari perché le bare puzzavano e non potevano essere trasportate nei carri funebri normali»
fonte leggo.it .