IntervisteMusica

Mico Argirò racconta la sua Lambrooklyn

Torniamo a parlare di Mico Argirò, cantautore cilentano di base a Milano, dopo avervi segnalato di recente la notizia dell’uscita del suo ultimo singolo Lambrooklyn.

Lambrooklyn è una canzone d’amore e di assenza, nel video questo è espresso da una continua tensione ad un “te” che non c’è nella città vuota, ma è anche una canzone di amore per la libertà, rottura delle catene, infrangimento delle barriere imposte, voglia di ballare e di esplodere. L’esplosione rosa che caratterizza le immagini legate al brano è questo: quello che desideri nella noia della stanza, nella frustrazione della costrizione. Quello che fai quando realizzi che non c’è un motivo valido per barattare la tua vita, il tuo presente.

  • Ciao Mico, come stai? Benvenuto, facciamo due chiacchiere riguardo il tuo nuovo singolo “Lambrooklyn”. Quando l’hai scritto?

L’ho scritto un annetto fa, nel periodo del secondo lockdown, che poi c’entra anche col contenuto del pezzo.

  • Quando è iniziato il tuo percorso artistico?

Il mio percorso artistico credo sia iniziato quando sono nato, anche se formalmente è iniziato con la prima chitarra e i primi accordi intorno ai 13 anni. Poi ho iniziato a scrivere le mie cose, a suonare dal vivo, a sbagliare tutto più volte, a divertirmi e a sperimentare…e così siamo arrivati ad oggi.

mico argirò

  • Come definisci il genere che fai?

Questa è una domanda difficile e che non ha una vera risposta. Oggi mi sento di dire che il mio genere sono io.
Suono un mix di elementi culturali e musicali distanti, suoni acustici ed elettronici, esperimenti vari, una tradizione antica… sì, la definizione migliore è che il mio genere è Mico Argirò.

  • Puoi anticiparci quali sono i tuoi programmi per i prossimi mesi?

Finchè possibile continuerò a suonare dal vivo, ho uno spettacolo elettronico insieme a Biagio Francia che è qualcosa di divertente e davvero nuovo per me. Poi credo di passerà ad un album che tanto ho preparato negli ultimi anni. Non vedo l’ora di farvelo ascoltare.

  • Ti senti cambiato rispetto a quando hai scritto i pezzi usciti in passato?

Sì! Tantissimo.

Quando riascolto le mie vecchie cose ho un insieme di affetto, estraneità, rigetto e approvazione. Devo dire che mi ritrovo molto coerente nelle idee espresse, ma sono cambiati modi, stili, città, esperienze vissute… 

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio