
Il 20 maggio è stato indetto uno sciopero proclamato dai sindacati di base contro “una politica e un’economia di guerra” che “taglia salari e diritti”. Situazione che interessa le città di Milano, Roma, Messina, Palermo, Catania, Cagliari, Torino, Bologna, Venezia, Firenze, Pisa, Torino, Genova, La Spezia, Reggio Emilia, Trieste, Bergamo, e Taranto oltre a diverse altre città.
Sciopero che potrebbe causare non pochi problemi al servizio pubblico. Dietro questa decisione c’è ” l’immediato cessate il fuoco in Ucraina, la sua smilitarizzazione con il ritiro immediato di tutti gli eserciti; per il congelamento immediato dei prezzi di tutti i beni ed i servizi primari; per lo sblocco dei contratti e aumenti salariali e la reintroduzione della scala mobile; per l’approvazione di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico in disuso; contro le politiche di privatizzazione; contro le spese militari dirette, indirette e indotte e la destinazione delle relative risorse alla scuola, alla sanità pubblica, ai trasporti ed al salario garantito per disoccupati e sottoccupati; per la riduzione dell’orario a parità di salario”.
Le parole del segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli
Riguardo allo sciopero si è espresso Walter Montagnoli “La guerra va fermata . E’ una vergogna per il suo carico di morti e feriti, di devastazione, di rifugiati, di disperazione, di crisi alimentare e di altre catastrofi. Allo stesso tempo spalanca le porte a una pesante crisi economica che sarà sostenuto da lavoratori, pensionati, studenti, giovani, disoccupati, malati”. “A causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti energetici e di molte materie prime, la produzione industriale sta rallentando, accelerando le contrazioni già registrate a inizio anno – continua Montagnoli -. Con forte riduzione del potere di acquisto. Il Governo Draghi aumenta le spese militari fino al 2% del Pil: la spesa della Difesa passerà da 25 a 38 miliardi di euro tagliando sanità, scuola, trasporti pubblici, edilizia popolare e ovviamente pensione e salari”.
Cosa si ferma con lo sciopero
A Roma Capitale lo sciopero interessal’intera rete Atac e l’intera rete RomaTpl:
NOTTE 19 MAGGIO 2022:
-NON GARANTITO il servizio delle linee bus notturne (linee la cui denominazione inizia per “n”).
-GARANTITO il servizio delle linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e delle linee 314-404-444 della società RomaTpl
GIORNATA DEL 20 MAGGIO 2022:
-GARANTITE le corse sull’intera rete da inizio servizio diurno alle ore 8.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00
-NON GARANTITO il servizio sull’intera rete dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 al termine del servizio diurno
-NON GARANTITE le corse metro A-B-C previste dopo le ore 24
-NON GARANTITE le corse della linea bus sostitutiva metro MB Castro Pretorio-Laurentina previste dopo le ore 24
-NON GARANTITE le linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e delle linee 314-404-444 della società RomaTpl
NOTTE 20/21 MAGGIO 2022:
-GARANTITO il servizio delle linee bus notturne (linee la cui denominazione inizia per “n”)
-NON GARANTITE dopo le ore 24 il servizio metro A-B-C, le corse del servizio bus sostitutivo MB Castro Pretorio, le linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24; le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e quelle delle linee 314-404-444 della società RomaTpl