Coronavirus

Il piano del governo: Un lockdown entro il fine settimana. Quasi tutte le regioni in fascia rossa o arancione

Il governo potrebbe raggiungere il risultato attraverso i provvedimenti dei vari sindaci senza un vero e proprio nuovo Dpcm.

Il premier Conte prende tempo dicendo che un lockdown nazionale va scongiurato e proprio per questo motivo l’italia è stata divisa in tre fasce. I numeri dell’epidemia sono sempre in aumento e costringono il governo a interrogarsi su come impedire gli assembramenti. Il premier ha in mente di non cambiare nuovamente strategia anche per non sembrare che il governo navighi senza rotta.

«Non possiamo smontare il criterio scientifico che abbiamo costruito con l’ultimo Dpcm», ripete Conte. «Da qui a domenica capiremo se la curva va in una direzione o nell’altra», è il bivio indicato dagli scienziati.

Ecco allora che nel governo si fa strada l’idea di tenere sotto controllo la curva, chiudendo l’Italia grazie alle ordinanze del ministero della salute, dai governatori e dai sindaci.

Si tratterebbe di un lockdown «leggero», 
che consentirebbe alle imprese, alle fabbriche e alle professioni di andare avanti, ma chiuderebbe bar e ristoranti su quasi tutto il territorio nazionale, limitando il più possibile gli esercizi commerciali.

E’ allo studio, oltre alla chiusura di alcuni negozi ritenuti ” non essenziali ” anche lo stop generale dei negozi nel weekend, come succede ai centri commerciali. Rimarrebbero aperti solamente farmacia, parafarmacie, edicole, alimentari e tabacchi.

Tutto ruota sulla data del 15 Novembre. Domenica il governo prevede che almeno i tre quarti delle regioni italiane siano in fascia arancione o rossa.

La novità è il fortissimo pressing che l’esecutivo, con i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, sta esercitando sui presidenti delle Regioni e sui sindaci, perché facciano scattare misure più severe: dal lockdown totale nei Comuni dove si sono creati focolai, alla chiusura di strade e piazze in cui troppi cittadini si affollano per il passeggio e lo shopping. «Entro novembre va messo in sicurezza tutto — ha avvertito Boccia in una delle tante call —. Ogni intervento necessario deve essere fatto su scala territoriale».

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