Perde il pene per un’infezione, medici lo fanno ricrescere sul braccio: “Spero lo spostino presto” Ecco la foto:
Malcom MacDonald è un uomo inglese di 45 anni che, a causa di una gravissima infezione al perineo, ha perso il proprio pene. Si è quindi rivolto a un team di medici che sono riusciti a ricostruire l’organo genitale sul braccio: dopo due anni questo sarebbe stato pronto per essere trapiantato nell’inguine del paziente, ma a causa dei ritardi del sistema sanitario il paziente vive tutt’ora, da ben quattro anni, con il proprio pene sull’avambraccio.
Malcom MacDonald è un uomo britannico di 45 anni ed è il primo ad avere un pene artificiale sul braccio. A causa di un’infezione molto grave al perineo, MacDonald aveva perduto l’organo genitale nel 2014. Fino a quando, nel 2016, ha chiesto aiuto al sistema sanitario pubblico inglese (NHS) che, tramite un finanziamento di 50 mila sterline, lo ha condotto da David Ralph, medico a capo di un’equipe dell’University College Hospital di Londra che è conosciuto come “il maestro del pene”. Ralph ha spiegato a MacDonald di essere in grado di ricostruire l’organo, ma sul braccio.
Questo almeno per due anni, dopo i quali sarebbe stato possibile spostare il pene nell’inguine. Nell’operazione, definita come un caso eccezionale di chirurgia, unico al mondo, i medici hanno prelevato un lembo di pelle dal braccio sinistro del paziente, creando appunto un pene dotato di vasi sanguigni e terminazioni nervose. Aumentandone anche la lunghezza di un centimetro. I medici hanno anche poi installato dei tubi per formare l’uretra e permettergli di avere un’erezione meccanica.
A causa però dei ritardi nella sanità pubblica inglese, MacDonald è rimasto con il pene artificiale sul braccio per ben quattro anni. Che lo hanno quindi costretto per molto tempo a indossare larghe camicie e maglioni per nascondere l’organo artificiale posizionato sull’avambraccio. Oltre ai due anni necessari per il processo di ricostruzione, l’uomo ha atteso quindi per altri due anni a causa dei continui ritardi del sistema sanitario. In un primo momento l’operazione che avrebbe dovuto trasportare il pene dal braccio all’inguine era stata programmata per il 2018. Poi al 2019 e a causa della pandemia di coronaviurs è stata ulteriormente posticipata: entro la fine dell’anno MacDonald spera però di poter avere di nuovo l’organo nell’inguine.
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