Coronavirus

Vietato uscire dalle città a Natale e Capodanno. Nessun permesso per raggiungere i parenti lontani.

E’ stato deciso, non ci si potrà spostare dal proprio comune di residenza nelle feste natalizie. Niente ricongiungimenti il 25 e 26 dicembre e neanche il 1 Gennaio. Nessuna deroga per andare a trovare e raggiungere familiari o amici.

E’ stato stabilito durante un lungo vertice a Palazzo Chigi di Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza.  È sera quando il governo si ritrova per risolvere il nodo più delicato del “decreto di Natale”. Bisogna decidere se fissare in modo rigoroso il blocco alla mobilità regionale. L’obiettivo è impedire tutti.

“Con il nuovo Dpcm” del 3 dicembre d”obbiamo continuare con misure chiare e rigorose. Bisogna limitare gli spostamenti e ridurre i contatti. Le prossime festività vanno affrontate con estrema serietà se non vogliamo nuove, pesanti chiusure tra gennaio e febbraio”, dice il ministro Roberto Speranza illustrando brevemente il provvedimento al Senato.

Ci sarà un coprifuoco anche durante il Capodanno e per tutte le festività natalizie. Quindi addio alla messa di natale e l’attesa di mezzanotte per festeggiare il nuovo anno.

E’ quanto ha lasciato intendere il ministro Francesco Boccia, intervistato da Rainews 24: “Se decidiamo che c’è un limite orario per gli spostamenti, che si torna a casa indipendentemente da quello c’è da fare: c’è da festeggiare il Capodanno? Si festeggia a casa”, ha spiegato. “Si dicono tante cose nelle riunioni e comunque sì la penso così ( sul fatto che lui abbia detto che dovevano passare sul suo cadavere prima di togliere il coprifuoco alle 22), come Speranza e tutto il governo. Prudenza e attenzione è la nostra linea, una linea che mette la salute davanti a tutto”.

Per quanto riguarda i ricongiungimenti tra figli e genitori “c’è un confronto che andrà avanti, ma qui si tratta di dare priorità assoluta alla difesa delle reti sanitarie. Nessuno penso voglia la terza ondata” continua “Per evitare la terza ondata dobbiamo continuare nel mese di dicembre con il rigore e il distanziamento sociale che devono prevalere su qualsiasi esigenza. Molti di noi hanno parenti in un’altra regione, ma ognuno di noi vuole che i propri cari stiamo bene e che gli operatori sanitari possano lavorare nel miglior modo possibile”, spiega ancora Boccia, aggiungendo: “A dicembre con queste misure si può consentire di rimettere in sicurezza l’intero sistema incrociando la campagna vaccinale in primavera, ma per farlo non possiamo consentire rallentamenti. Io sono per regole chiare e non interpretabili”.

“Il Dpcm segue un iter ormai conosciuto, in queste ore va avanti il confronto, domani mattina ci sarà una riunione Stato-regioni con Speranza e poi si va in Parlamento, ci sarà un confronto parlamentare e poi il presidente Conte tirerà le somme”, ha detto ancora quindi Boccia.

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